2013 - 2014 chiusura centro trapianti

 POIT S. Camillo - Spallanzani


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Documenti pre vicenda procurati durante il periodo:

1) Ministero della Sanità circolare 4968 del 26 febbraio 2013 Oggetto:  “Sorveglianza, e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi (CPE)”

2) Istituto Spallanzani Delibera del Direttore Generale n. 239 del 29 maggio 2013 Progetto CCM dal titolo "Prevenzione della diffusione di infezioni sostenute da microrganismi multiresistenti in ambito trapiantologico e analisi del rischio" - Convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità n. 4M15/4 presa d’atto.

gli atti ufficiali raccolti )

 

aggiornamento 17 aprile 2014 con il Decreto Commissario ad Acta 131 del 9 aprile 2014, viene Prorogato il termine per l'attività d'indagine della commissione regionale alla quale, nel frattempo sono state assegnate indagini anche per altri eventi avversi al 15 settembre 2014.

gli atti ufficiali raccolti )

 

20 LUGLIO 2013: ROMA CENTRO TRAPIANTI DI RENI INTERAZIENDALE SAN CAMILLO-SPALLANZANI – DAL QUOTIDIANO REPUBBLICA – MORTI SOSPETTE APERTA UNA INCHIESTA DELLA REGIONE.

 

 

Con un articolo di Flaminia Savelli il quotidiano Repubblica, nella cronaca di Roma, riporta la notizia di 3 morti sospette ed 11 contagiati dopo il trapianto di rene, al centro trapianti del S. Camillo – Spallanzani. La giornalista ci sembra ben informata dei fatti, pertanto chiediamo che la Regione Lazio, il Centro Regionale Trapianti ed il Centro Nazionale Trapianti diano al più presto delle informazioni ufficiali su: quando sta accadendo, su quanto messo in opera per prevenire ulteriori infezioni, sul mandato della commissione d’inchiesta riportata nell’articolo per l’accertamento dei fatti e la ricerca delle responsabilità, e soprattutto, se l’attività di trapianto è sospesa, come si suppone essendoci una inchiesta in atto, come vengono garantite le persone in lista di attesa nell’eventualità di un organo compatibile. L’Associazione Malati di Reni, nell'esprimere cordoglio alle famiglie delle persone decedute, è preoccupata per le possibili conseguenze di quanto accaduto, sulla perdita di fiducia da parte delle persone in dialisi di effettuare il trapianto sulla messa in discussione dell’integrità del sistema regionale trapianti .

Da oggi, seguiremo la vicenda e ne daremo la massima informazione possibile.

(Leggi l'articolo )

 

Decreto del Commissario ad Acta 283 del 27 giugno Costituzione di una Commissione per l'attivazione di un'indagine sanitaria ed amministrativa in ordine a eventi avversi con caratteristiche "sentinella" verificatisi presso il POIT - Centro Trapianti degli Ospedali San Camillo e Spallanzani di Roma. Ricevuto successivamente all'emanazione.

gli atti ufficiali raccolti )

 

aggiornamento 22 luglio interviene Alessandro Nanni Costa direttore del Centro Nazionale Trapianti. Raggiunto da alcuni giornalisti già nella giornata di sabato, da la conferma "ufficiale" a gran parte di quanto riportato nell'articolo di Repubblica. Conferma, senza entrare nel merito, l'inchiesta in atto con la costituzione di 2 commissioni dalle quali si aspetta presto i risultati. Riportiamo le dichiarazioni dal Corriere.it/Roma. Ma restiamo nella attesa dei documenti ufficiali.

Corriere della Sera ROMA - Undici pazienti con infezioni post-trapianto di rene, di cui 3 morti, in 18 mesi. Sono i numeri che hanno fatto scattare un campanello d'allarme all'ospedale Spallanzani di Roma. Sull'insolita concentrazione di casi «è subito scattata una segnalazione e sono partite tutte le verifiche». A spiegarlo è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Prima di tutto è stato avviato un audit con gli esperti del Cnt e del centro regionale trapianti. «E la Regione Lazio, dopo il nostro audit, ha deciso di avviare due commissioni, una di esperti scelti dalla Presidenza e una dell'Asl (RMD?) - chiarisce Nanni Costa - Attendiamo a breve i risultati». Si cerca di far luce sulle cause delle infezioni per accertare in particolare se il batterio responsabile sia la Klebsiella. «È un tema delicato non solo per Roma - precisa l'esperto - E qui il problema è stato affrontato con grande serietà e sensibilità. Esattamente come andava affrontato». TRAPIANTO DI RENE - «La Klebsiella è un batterio normalmente presente nell'uomo. Per questo è diffuso praticamente in tutte le rianimazioni, sale operatorie e reparti di degenza d'Italia. Quando genera infezione è difficile da controllare per via dell'antibiotico-resistenza. Ma le infezioni non sono comuni nei trapiantati, che sono esposti ma non sono gli unici soggetti a rischio». A spiegarlo è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. L'esperto non entra nel dettaglio dei casi di infezioni (di cui 3 hanno avuto come esito la morte dei pazienti) sospette riscontrate all'ospedale Spallanzani di Roma negli ultimi 18 mesi su persone che avevano subito un trapianto di rene. Una situazione su cui adesso sono in corso verifiche da parte di una commissione della Regione Lazio e una dell'Asl. «Facendo un discorso generale - tiene a precisare Nanni Costa - si può dire che è molto difficile che un paziente si infetti con la Klebsiella. Complessivamente è un evento raro. Ma è un fenomeno possibile. Tanto che noi abbiamo un progetto nazionale e stiamo seguendo il problema con attenzione da più di un anno. Lo abbiamo studiato sulle donazioni e ora anche sui trapianti. Siamo sensibili al tema. È delicato non solo per Roma. Ed è conosciuto. Qualche tempo fa è stato al centro di un accordo Stato-Regioni sulle norme di prevenzione». A questo proposito Nanni Costa precisa anche che «quello romano, se confermato, non è il primo cluster (grappolo) in cui ci siamo imbattuti». I precedenti in Italia ci sono. «Il batterio ha molte vie di diffusione, a volte lo portano addosso i pazienti stessi», conclude. (NDR: leggi circolare del Ministero della Sanità 4968 del 26 febbraio 2013 sopra riportata)

Aggiornamento 23 luglio Repubblica: Spallanzani, un'altra morte sospetta al centro trapianti, con l’intervento dei sindacati la vicenda diventa politica.

Flaminia Savelli, torna su quanto sta accadendo al centro trapianti del San Camillo - Spallanzani e denuncia un’altra morte sospetta dopo un trapianto di reni questa volta la causa sarebbe una intossicazione alimentare con Escherichia coli, l'uomo avrebbe contratto l'infezione mentre era ricoverato. Recente la data dell’accaduto che risalirebbe allo scorso 10 luglio scorso. Il caso è stato segnalato alla Asl (RM D) che ha aperto un ulteriore fascicolo. Purtroppo come accade sempre, ora la vicenda diventa politica (con la p minuscola). Infatti adesso i sindacati chiedono alla Regione di intervenire: "Siamo preoccupati per quanto sta accadendo dicono Adriano De Iuliis (Rsu) e Lorenzo Panelli (Cobas) servono più personale per monitorare la situazione e più controlli".

Del rispetto per i morti, e del futuro delle persone in lista di attesa di un rene al San Camillo, nessuno parla.

(Leggi il nuovo articolo )

 

Aggiornamento 12 agosto dal sito di Repubblica.it: tratto dall’articolo di Flaminia Savelli del 12 agosto 2013 “…… chiusa la sala operatoria dei trapianti e il reparto di rianimazione all'ospedale Spallanzani. L'ordine è arrivato dalla Regione Lazio lo scorso 8 agosto, i pazienti già ricoverati e le operazioni in programma sono state quindi momentaneamente spostate all'ospedale San Camillo. La chiusura si sarebbe resa necessaria per consentire a una squadra di esperti di sanificare e ristrutturare l'intero reparto. Il sospetto infatti è che il batterio del contagio provenga da lì ………”.

Aggiornamento 20 agosto dal sito della Regione Lazio: Finalmente una notizia ufficiale, pubblicato il decreto del Commissario ad Acta U00376 del 7 agosto 2013, di nomina della commissione regionale per l’espletamento dell'indagine sanitaria ed amministrativa in ordine a eventi avversi con caratteristiche 'sentinella' verificatisi presso il POIT - Centro Trapianti degli Ospedali San Camillo e Spallanzani di Roma', ovvero, viene pubblicato il decreto di modifica del decreto di nomina 283 del 27 giugno scorso, non pubblicato. Dal decreto, veniamo a conoscenza che il Centro Nazionale Trapianti il giorno prima della nomina della commissione, ovvero, il 26 giugno aveva segnalato tre eventi avversi con caratteristiche "sentinella", occorsi presso il POIT - Centro Trapianti degli Ospedali San Camillo e Spallanzani, possibile indice di disfunzioni organizzative, gestionali e assistenziali del centro stesso. Dando, quindi, inizio alle indagini e conseguente sospensione dell’attività di trapianto. Alla commissione sono stati conferiti i più ampi poteri di accesso, di ispezione e verifica documentale, nonché di audizione di Dirigenti, anche di livello apicale, di funzionari e di dipendenti dell'Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e dell'IRCCS Lazzaro Spallanzani, ed è stato assegnato il termine per la conclusione dei lavori fini al 30 agosto 2013. La commissione è composta da professionisti interni ed esterni all’amministrazione regionale:

Prof. Vincenzo Vullo - Ordinario di Malattie infettive presso l'Università La Sapienza, Roma, in qualità di Presidente della Commissione;

Dott.ssa Amalia Vitagliano, Dirigente delI'Area Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare della Direzione Regionale Salute ed Integrazione Socio~Sanitaria;'

Dott.ssa Adriana Ianari - titolare della V.O.C. Rischio Clinico presso l'Azienda Sanitaria Locale di Latina;

Dott. Domenico Di Lallo, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Stato di Salute della Popolazione dell'ASP - Laziosanità;

Avv. Pamela Maddaloni, in servizio presso la Cabina di Regia del SSR istituita presso il Segretariato Generale della Regione Lazio;

Dott. Paolo Risso, dirigente presso LAit Lazio Innovazione Tecnologica S.p.A.;

Dott.ssa Donatella Varrenti - Responsabile del Servizio Igiene e Sanita' Pubblica del Dipartimento di Prevenzione ASL RM/H;

Resta, ora da conoscere la composizione della commissione nominata dalla ASL (RMD?).

gli atti ufficiali raccolti )

 

aggiornamento 21 agosto dai siti dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e del Policlinicco di Tor Vergata: Notizia di interesse per le oltre 200 persone che sono in lista di attesa per il trapianto di fegato e di rene al San Camillo, pubblicata la delibera del Direttore generale del san Camillo 1008 del 13 agosto e del Direttore generale del PTV 524 del 13 agosto di “Ratifica del Protocollo d'Intenti sottoscritto in data 12 agosto 2013 con la Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata, finalizzato a garantire l'attività trapiantologica dell'equipe chirurgica del Dipartimento dei Trapianti - Polo Ospedaliero Interaziendale dei Trapianti – POIT”. Nelle delibere si legge che la Direzione Regionale “Salute ed Integrazione Socio-Sanitaria” con nota del 26 luglio relativa alle problematiche del centro trapianti è stata trasmessa la relazione della commissione regionale con l’invito a porre in essere tutte le soluzioni proposte dalla Commissione stessa, viene altresì raccomandato ai direttori generali del San Camillo e dello Spallanzani di effettuare interventi strutturali ed organizzativi necessari a premettere la ripresa delle attività assistenziali presso il centro trapianti al fine di garantire la continuità dei servizi assistenziali, nonché di acquisire la disponibilità di altre strutture della rete trapiantologica regionale per poter effettuare i trapianti di fegato e rene dei pazienti in lista di attesa presso il centro. Con nota del 7 agosto la direzione del San Camillo ha chiesto la disponibilità ai Policlinici Gemelli, Umberto I e PTV ad accogliere l’attività di trapianto dei pazienti in lista di attesa al San Camillo. Il Policlinico di Tor Vergata (PTV), ha risposto positivamente il 9 agosto dando la disponibilità compatibilmente con l'esecuzione dei trapianti della equipe del PTV, ed il 12 successivo è stata stipulata la convenzione. La quale prevede che l’attività trapiantologica presso il Policlinico di Tor Vergata, verrà svolta dalle equipe chirurgiche per i trapianti di fegato e rene del San Camillo dirette dal Dr. Giuseppe Maria Ettorre e dal Dr. Massimo Iappelli, sulle oltre 200 persone il lista di attesa per il rene e le 25 persone per il fegato al San Camillo. Mentre il PTV metterà a disposizione la struttura. Il protocollo prevede che la convenzione avrà la durata stimata di 3 mesi salvo maggiore o minore tempo necessario alla riattivazione delle strutture del POIT, ma che il protocollo potrà essere sospeso in caso di sopraggiunte gravi difficoltà organizzative dalla direzione del PTV.

gli atti ufficiali raccolti

 

aggiornamento 10 settembre con il Decreto Commissario ad Acta 406 del 6 settembre 2013, viene Prorogato il termine per l'attività d'indagine della commissione regionale al 31 ottobre.

gli atti ufficiali raccolti )

 

aggiornamento 17 settembre l'associazione scrive ai Direttori Generali sel S. Camillo e dello Spallanzani per chiedere:

1) Tempistica prevista per la riapertura;

2) Quantità e tipologia del personale medico ed infermieristico che verrà utilizzato;

3) Se saranno ripristinate tutte le attività precedentemente svolte, es: chirurgia del paziente

nefropatico; trapianto rene; trapianto rene/pancreas ecc;

4) Quali progetti sono in corso per ridare la giusta credibilità alla struttura.

(la lettera inviata )

 

aggiornamento 14 ottobre viene emanata dall'Istituto Spallanzani la Delibera del Direttore Generale n. 454 del 14/10/2013 Integrazione della deliberazione n. 427 del 25/09/2013 avente per oggetto adozione dei documenti a valenza organizzativa/operativa "protocolli e procedure interaziendali per il POIT ai fini di un controllo coordinato e per una sorveglianza integrata delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e delle ICA da microrganismi MDR": "Regolamento sulla disciplina degli accessi al dipartimento polo interaziendale trapianti - POIT" e "disciplina dei percorsi connettivi all’interno del dipartimento polo interaziendale trapianti - POIT".

gli atti ufficiali raccolti

 

13 DICEMBRE 2013: ROMA RIPRESA L'ATTIVITA' DI TRAPIANTO AL POIT SAN CAMILLO-SPALLANZANI

 

Il 24 novembre è stato eseguito dal responsabile Dr Massimo Iappelli, il primo trapianto di rene al POIT nel reparto situato nell'istituto Spallanzani ristrutturato dopo i tragici eventi dei mesi scorsi con l’infezione da klebsiella che ha portato a dei decessi post trapianto.

La commissione regionale nominata nel giugno scorso ha ordinato all'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini e all'istituto Spallanzani una radicale ristrutturazione della struttura dando disposizioni molto rigide, sono stati ridotti i posti letto in base al personale disponibile e differenziati per il loro utilizzo 5 posti al centro trapianti e 14 alla chirurgia dove è stato allocato un posto letto per la chirurgia dell'uremico che ha bisogno di interventi nel percorso pre e post trapianto. Mentre il secondo posto letto per la chirurgia dell'uremico è stato dislocato presso al secondo piano del reparto Piastra del San Camillo e saranno operati presso il blocco operatorio annesso. Mentre non è stato ancora riattivato il posto letto di Day Hospital, e questi, secondo noi, sono due problemi organizzativi.

L'attività di trapianto ha ripreso dopo 5 mesi di blocco, nel frattempo dal 12 agosto l'attività di delle equipe del POIT era stata trasferita presso il centro trapianti del Policlinico di Tor Vergata dove sono stati effettuati 9 trapianti di rene e 3 di fegato. La dottoressa Caterina Amoddeo Direttore Sanitario dell'A.O. San Camillo Forlanini, ed il Direttore generale dell’Istituto Spallanzani Dr Vitaliano De Salazar negli incontri avuti con le Associazioni il 4 ed oggi 13 dicembre ci hanno tenuto ha ribadire la volontà messa in campo per la riapertura del POIT, hanno sottolineato il rispetto delle restrizioni e precauzioni ordinate dalla commissione regionale, (che ha portato alla separazione dei 2 posti letto della chirurgia dell’uremico) almeno per i prossimi 6 mesi la struttura sarà sotto stretta sorveglianza.

E’ stato, inoltre, apprezzato il comportamento responsabile che le Associazioni in questi mesi difficili hanno tenuto. Ad oggi al POIT dopo la riapertura sono stati effettuati 3 trapianti di rene e 1 di fegato.

Noi, comunque, ci teniamo a ribadire che ci aspettiamo la pubblicazione degli gli atti della commissione regionale o almeno un autorevole sunto, e che vengano affrontati al più presto i problemi organizzativi che abbiamo segnalato.

(Comunicazione S. Camillo 11558 del 25 novembre 2013 )

 

 



 
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