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20 DICEMBRE 2013: ASL LATINA CENTRO DIALISI PRIVERNO CHIUDE UN TURNO DI EMODIALISI

 

Ci hanno provato in tutti i modi medici ed infermieri per tenerlo attivo, ma oggi è l'ultimo giorno che il turno di emodialisi dispari mattina resta attivo al centro dialisi situato nell’ex ospedale Regina Elena di Priverno in provincia di Latina. Il centro dialisi è dipendente della nefrologia dell'ospedale di Terracina ed il turno veniva tenuto aperto dagli infermieri di Terracina, in Attività Libero Professionale, si spostavano per la necessità delle persone di Priverno e zone limitrofe, ma la carenza di organico e le necessità del centro di Terracina hanno obbligato gli infermieri a desistere. Le persone in terapia nel turno sono state ricollocate tra altri turni a Priverno e Terracina (fino a 30 km di distanza).

Nel centro, con il personale disponibile, restano attivi 2 turni di emodialisi. Considerato che anche il centro di Terracina è al massimo delle potenzialità, i nuovi ingressi in dialisi dovranno essere per forza inviati in altri centri distanti fino a 40 chilometri dalle loro abitazioni, sperando che l'organico infermieristico possa essere aumentato nei prossimi mesi.

 

13 DICEMBRE 2013: ROMA RIPRESA L'ATTIVITA' DI TRAPIANTO AL POIT SAN CAMILLO-SPALLANZANI

 

Il 24 novembre è stato eseguito dal responsabile Dr Massimo Iappelli, il primo trapianto di rene al POIT nel reparto situato nell'istituto Spallanzani ristrutturato dopo i tragici eventi dei mesi scorsi con l’infezione da klebsiella che ha portato a dei decessi post trapianto ............

leggi tutta la vicenda nella pagina dedicata

 

11 DICEMBRE 2013: ROMA OSPEDALE SANTO SPIRITO LA NEFROLOGIA E DIALISI OSPEDALIERA RIDUCE ANCORA L’ATTIVITA’, DISATTIVATA LA PRONTA DISPONIBILITA’ MEDICA NOTTURNA, IL 118 AVVERTITO PER RIVOLGERSI ALTROVE, GARANTITA LA PRONTA DISPONIBILITA' SOLO PER ESIGENZE INTERNE A GIORNI ALTERNI.

 

All’ospedale Santo Spirito della ASL RM E è stata disattivata dall’8 scorso, la pronta disponibilità notturna dei medici nefrologi, anche in questo caso, come avvenuto recentemente per l'ospedale S. Giovanni, la direzione dell’ospedale riconosce la gravità della decisione scrivendo all’ARES 118 informandoli di portare verso altri Pronto Soccorso/DEA eventuali urgenze di carattere nefrologico e con necessità dialitiche.

Con questo ulteriore taglio continua la riduzione dell’attività nefrologica dell’Ospedale Santo Spirito, Centro di Riferimento Regionale, iniziata nel 2012.

L’attività ambulatoriale dei 2 turni di emodialisi superstiti sono state concentrate alla mattina, con ulteriori spostamenti e disagi per le persone in assistenza.

Garantita la pronta disponibilità medica nefrologica solo per le persone in dialisi presso il centro e per le necessità dei reparti di degenza solo per 3 notti la settimana, mentre per le restanti notti alle persone in dialisi è stato comunicato di rivolgersi al Pronto Soccorso ospedaliero con nefrologia più vicino casa.

Nonostante l’arrivo di un medico nefrologo da altra ASL in sostituzione, la mancanza dei medici in organico resta grave e solo la buona volontà del personale sanitario tutto consentono ancora di dare un minimo di assistenza notturna. Ma fino a quando?

(la circolare inviata dal S. Spirito al 118 )

 

 

02 NOVEMBRE 2013: REGIONE LAZIO: RICOSTITUITA LA COMMISSIONE DI VIGILANZA SULL’EMODIALISI

 

Il rinnovo della commissione è stato uno degli impegni prioritari che l’associazione ha assunto di fronte ai soci in assemblea e che stasera arriva con il comunicato stampa che riportiamo, in attesa di pubblicare la copia del decreto di nomina.

Ci corre l’obbligo ringraziare i 3 consiglieri regionali che in questi mesi hanno più volte sollecitato l’amministrazione per il rinnovo: Rodolfo Lena, Maria Teresa Petrangolini e Riccardo Agostini nell’ordine Presidente e componenti della Commissione Politiche sociali e salute.

Roma, 2 novembre -(Adnkronos) - Ricostituita dalla Regione Lazio la Commissione di vigilanza sul sistema emodialisi del Lazio. Si copre così un buco nel sistema di sorveglianza di un settore che coinvolge 5.000 pazienti e che durava da quasi due anni. I componenti dell'organismo erano decaduti nel 2011. Da allora c'è stato il vuoto. La Commissione, composta da esperti indicati dalle associazioni dei malati di reni, dall'Ordine dei medici e dalla Regione, ha il compito di vigilare sul corretto esercizio della terapia dialitica nel Lazio e di dare supporto tecnico, scientifico, amministrativo e regolamentare alla Regione in materia di nefrologia e dialisi. Il rinnovo vale per il triennio 2013/2016. "Con la nomina degli esperti la commissione torna a svolgere il proprio ruolo di sorveglianza e proposta in un settore della sanità laziale delicatissimo perché impatta direttamente con la vita dei pazienti - spiega il presidente Nicola Zingaretti - Chi è in dialisi lo è per tutta la vita e spesso è in lista per un trapianto. Nonostante la sua strategicità, questo organismo era fermo da due anni. La Regione ora ha lo strumento adeguato e le giuste professionalità per affrontare le grandi criticità del settore".

Questi i nomi dei componenti della Commissione: i dottori Sabri Shamsan Hassan responsabile della nefrologia e dialisi della Casa di Cura Villa Sandra di Roma, e Alberto Santoboni primario nefrologia dell'ospedale di Colleferro, Centro di riferimento per la patologia, indicati dalla Ordine dei Medici; per l'Associazione Malati di Reni sono stati designati Roberto Costanzi e Vincenzo Orazzo supplente; per l'ANED (Associazione Nazionale Emodializzati) Valentina Paris e Anna Viola supplente. La Regione ha indicato i dottori Roberto Palumbo primario nefrologia al S. Eugenio e Sandro Feriozzi primario nefrologia dell'ospedale Belcolle di Viterbo, ospedali centro di riferimento per la patologia .

decreto del Presidente P00341 del 7 novembre 2013

 

21 OTTOBRE 2013: REGIONE LAZIO: PRONTA COMMISSIONE DI VIGILANZA SULL'EMODIALISI

 

Riportiamo il comunicato stampa di sabato, della Regione Lazio, con l'impegno di verifica nei prossimi giorni.

(AGI) - Roma, 19 ott. - "L'istruttoria per la nomina della Commissione regionale di vigilanza sulla dialisi è conclusa e già dalla prossima settimana l'organismo sarà operativo, dopo oltre un anno di assenza. Si dà così una risposta concreta alle segnalazioni pervenute in questo ultimo mese da parte di associazioni dei malati, presidente e componenti della Commissione consiliare sanità che con grande tempestività hanno segnalato le criticità di un settore che coinvolge oltre 5mila persone". Lo rende noto la Regione Lazio. (AGI) Red/Oll

 

17 OTTOBRE 2013: ROMA OSPEDALE FATEBENEFRATELLI “BILANCIO IN PROFONDO ROSSO” CHIUDE LA DIALISI, O FORSE NO !

 

aggiornamento 24 ottobre 2013:

Regione, bene tavolo tecnico Fatebenefratelli.

(ASCA) - Roma, 24 ottobre - ''Il tavolo è stato positivo ci sarà un ulteriore approfondimento già a nei prossimi giorni, abbiamo già un appuntamento la prossima settimana e abbiamo ascoltato le esigenze del Fatebenefratelli e loro ci hanno presentato una prima proposta, un'ipotesi di lavoro su cui abbiamo fatto delle osservazioni tecniche affinché la loro proposta sia coerente con la programmazione sanitaria regionale e con i punti di forza della rete che il Fatebenefratelli rappresenta. Un elemento di coerenza che per noi è importante così come sono importanti anche nell'ambito di una riorganizzazione che è necessaria per la struttura anche quegli elementi che hanno a che fare con l'appropriatezza delle prestazioni.'' Parole di Alessio D'Amato responsabile cabina di regia della sanità della Regione Lazio, al termine del tavolo tecnico che ha riunito, dalle 15.30 del pomeriggio, nella sede della giunta i rappresentanti del Fatebenefratelli e i tecnici della Regione. ''Su questo c'è un lavoro che è già stato avviato, mettiamo a disposizione i nostri tecnici e i dati per fare in modo che il nuovo piano industriale contenga queste indicazioni. Abbiamo riscontrato da parte loro - ha detto D'Amato - la massima disponibilità e anche rispetto alle note che erano state diffuse si è tenuto a precisare che sono ipotesi lavoro aperte a tutti i possibili cambiamenti e per noi è importante perché è un segnale anche nei confronti dei pazienti e degli operatori di estrema attenzione. Sono fiducioso che nei prossimi giorni si possa arrivare a delineare un percorso che porti fuori dalla crisi questa struttura importante per Roma.'' per D'Amato ''sicuramente la strada maestra dovrà essere quella di rimodulare l'offerta sanitaria del Fatebenefratelli per rimettere in equilibrio la struttura''. Come spiegato da Fra Giampietro Luzzato, vicepresidente operativo del Fatebenefratelli, ''pensiamo di rivedere questo piano perché 170 esuberi possono essere anche meno, non lo sappiamo in questo momento quanto alcune funzioni importanti che abbiamo previsto eventualmente di chiudere dovrebbero ritornare in ballo, non possiamo neanche privare eccessivamente la rete di emergenza della città. Da questo punto di vista spero tra breve che nella prossima settimana ci ritroveremo qui per discutere di alcune cose e arrivare meglio a comprendere quelle che sono le necessità che dobbiamo per forza esprimere e quelle che invece possiamo eventualmente tagliare''. In merito alla possibile chiusura di tre reparti - dialisi, servizio psichiatrico di diagnosi e cura e servizio trasfusionale - Luzzato ha sottolineato che ''se non chiude qualcosa dovremo pensare a chiudere qualcos'altro. Bisogna considerare quali sono le risorse a nostra disposizione e come fare questa attività. Dobbiamo rivedere il piano. Non sarà semplice, ma ci aiuteranno i tecnici della Regione''. D'Amato ha spiegato che ''c'è la massima collaborazione siamo particolarmente attenti alle esigenze che ci sono state sottoposte e lavoreremo nei prossimi giorni per arrivare ad un corretto punto di equilibrio. Come rilevato da D'Amato ''i tecnici lavoreranno anche sabato e domenica per avere un quadro più chiaro dal punto di vista numerico. Oggi erano presenti tecnici dell’accreditamento, del bilancio e del credito sanitario, la direttrice regionale della programmazione''.


una panoramica dell'ospedale sul Tevere

La notizia è apparsa questa sera sui giornali telematici di Roma, ripresa e quindi confermata, anche dai comunicati delle organizzazioni sindacali preoccupate per i 170 esuberi annunciati. L’ospedale Classificato Fatebenefratelli dell’isola Tiberina al centro di Roma, di proprietà dell’ordine ospedaliero di S. Giovanni di Dio è in profondo rosso, e il consiglio di amministrazione ha deciso sostanziosi tagli tra cui l’emodialisi con circa 60 persone in terapia ambulatoriale e presupponiamo tutta l’attività nefrologica che all’interno dell’ospedale viene effettuata.

La notizia letta tra le righe è drammatica, infatti, nella conferenza stampa di oggi il vicepresidente operativo frà Giampietro Luzzato, il Direttore generale Carlo Maria Cellucci e il Direttore Sanitario Maurizio Ferrante affermano che è un piano lacrime e sangue a meno che entro il 1° novembre, la Regione non dia certezze non solo di carattere finanziario, si aspettano un intervento della Regione, alla quale non chiedono soldi, a parte quelli dovuti per le prestazioni già erogate. Quello che auspicano è di trovare soluzioni, ad esempio diversificando le attività per trovare un nuovo equilibrio. Ovvero, traduciamo noi, fateci riorganizzare l’ospedale come vogliamo. Non è il primo ospedale religioso della capitale, che all’improvviso scopre di essere in profondo rosso e minaccia chiusure e licenziamenti, ci aspettiamo quindi nelle prossime settimane interventi per scongiurarne la chiusura.

Con un successivo comunicato stampa che riportiamo integralmente: (AGI) - Roma, 17 ott. - Cellucci ha chiarito che il budget proveniente dalla regione ammonta a 85 milioni di euro, "che non sono più sufficienti". In attesa di incontrare il presidente della regione Lazio, il d.g. ha annunciato l'intenzione di incontrare la Asl per iniziare a trovare una sistemazione per i sessanta pazienti dializzati seguiti dalla struttura. (AGI) rm9/Mal

Insomma scatta il solito ricatto per le persone in dialisi. Seguiremo la vicenda e vi terremo informati.

 

11 OTTOBRE 2013 SANITA' LAZIO, RICCARDO AGOSTINI: NOMINARE SUBITO LA COMMISSIONE REGIONALE DI VIGILANZA SULL'EMODIALISI

 

Riccardo Agostini

Secondo intervento del Consigliere Regionale sul problema della nefrologia e dialisi, in pochi giorni. “Come già auspicato e richiesto un mese fa dalla commissione consiliare politiche sociali e salute di cui faccio parte che raccoglieva e rilanciava le richieste avanzate dalle associazioni dei malati, è urgente e non più rinviabile il rinnovo della commissione vigilanza sull’emodialisi. La struttura non è più in funzione da oltre un anno e questo, insieme alle restrizioni, sempre più incomprensibili, imposte del piano di rientro, sta provocando e facilitando lo smantellamento silenzioso ma progressivo della rete pubblica in un settore essenziale per la vita stessa di migliaia di pazienti”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Lazio, Riccardo Agostini, che prosegue: “Negli ultimi mesi hanno cessato l’attività il turno serale di Tor Vergata e il turno dispari del S. Spirito. I pazienti per continuare le cure hanno dovuto cercarsi un posto altrove. Nei giorni scorsi inoltre ha chiuso senza avvertire nessuno, il servizio d’emergenza notturno del S. Giovanni con la motivazione che mancano i medici. I malati di reni, quelli in dialisi e quelli in cura presso i centri di riferimento non possono essere abbandonati a se stessi o appaltati alle strutture private. Per fermare questa deriva – conclude Agostini - occorre rinnovare subito la commissione di vigilanza con esperti capaci di garantire l’integrità del servizio pubblico e il rispetto delle regole da parte degli erogatori privati”.

 

2 OTTOBRE 2013: ROMA AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ADDOLORATA LA NEFROLOGIA E DIALISI OSPEDALIERA RIDOTTA ALLO STREMO, DISATTIVATA LA PRONTA DISPONIBILITA’ MEDICA NOTTURNA, IL 118 AVVERTITO PER RIVOLGERSI ALTROVE.

 

aggiornamento 4 ottobre 2013:

Comunicato stampa 2 ottobre 2013: Associazione Malati di Reni ANED Lazio

Ennesimo taglio alla nefrologia e dialisi ospedaliera pubblica nella nostra regione.

 

All’Azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata DEA di secondo livello, uno dei più grandi complessi ospedalieri di Roma, è stata disattivata la pronta disponibilità notturna dei medici nefrologi, la direzione dell’ospedale riconosce la gravità della decisione scrivendo all’ARES 118 informandoli di portare verso altri Pronto Soccorso/DEA eventuali urgenze di carattere nefrologico e con necessità dialitiche. Questo ulteriore taglio segue di pochi giorni la chiusura dei turni di emodialisi ambulatoriale all’ospedale S. Spirito ed al Policlinico di Tor Vergata, ed è l’ennesimo taglio all’attività nefrologica del San Giovanni, dove la nefrologia e dialisi è ridotta allo stremo dopo i tagli degli ultimi anni.

Roberto Costanzi segretario dell’Associazione Malati di Reni e Anna Viola referente ANED Lazio, le due associazioni rappresentative delle persone nefropatiche nella Regione, esprimono tutta la loro preoccupazione sui fatti che accadono dichiarano “Il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata Dr. Gian Luigi Bracciale ha continuato negli anni a disattivare la nefrologia aziendale senza che nessuno lo fermasse, leggiamo sul sito della Azienda ospedaliera che sono in corso avvisi per incarichi di numerosi medici specialisti, ci domandiamo se siano state inoltrate le richieste di deroghe per l’assunzione di medici nefrologi alla regione Lazio, se la Regione ha risposto, ma soprattutto quale sarà il prossimo taglio?”


(3 ottobre articolo di Giulia Bianconi Il Tempo cronaca di Roma )


Riccardo Agostini: San Giovanni smantella servizi dialisi a rischio 20 pazienti cronici

 

Riccardo Agostini

(AGENPARL) - Roma, 03 ott - "Sotto i colpi del piano di rientro si stanno smantellando i servizi di nefrologia e dialisi al centro di Roma, pezzo a pezzo. Da luglio ad oggi sono stati chiusi o depotenziati i servizi per i malati di reni al S. Spirito e Tor Vergata e da ieri il S. Giovanni ha comunicato di interrompere per mancanza di medici il servizio di reperibilità notturna." Lo dichiara in una nota il Consigliere regionale Riccardo Agostini. "Con questa decisione si mette a rischio la vita di 20 dializzati cronici in cura presso l’ospedale. Come alternativa ora hanno il centro del S. Eugenio che ha dato già la sua disponibilità e che ormai è l’unico presidio in grado di garantire servizi efficaci ai malati di reni e sulle 24 ore. Cosi non si può andare avanti. C’è urgenza di prender atto di quanto sta accadendo e porre in essere i rimedi necessari. Ritengo ci sia ancora margine per evitare situazioni di estrema crisi ma occorre intervenire subito ascoltando il grido d’allarme che da mesi stanno lanciando le associazioni. Occorre affrontare al più presto il problema del rete nefrologica nel Lazio - conclude Agostini - perche ormai il sistema pubblico sta perdendo pezzi giorno dopo giorno a vantaggio dei privati. E non mi pare questa la strada da seguire."


Il Dr. Per Gianluigi Bracciale Direttore Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata di Roma, DEA di Secondo livello, uno dei più grandi complessi ospedalieri della capitale, alla fine è riuscito a smantellare la nefrologia aziendale, senza che nessuno lo abbia fermato in tempo.

Tutto è iniziato nel 2011, quando già era sta chiusa la degenza nefrologica, ufficialmente per ristrutturare il reparto, con la proposta di Atto Aziendale per declassare l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e dialisi, unica dell’azienda, a Unità Operativa Dipartimentale, in quella occasione di Direttore Generale affermò, in un incontro ufficiale, che nulla sarebbe cambiato per i pazienti, che quella era una riorganizzazione interna e potevamo aspettarci solo un aumento delle attività.

Ma così non è stato. Il 14 maggio del 2012 chiude il primo turno di dialisi alla sala B con 9 posti, il 18 dicembre chiude definitivamente la sala B, dimezzando di fatto l’attività di emodialisi ambulatoriale da 18 a 9 posti attivi. Ora da ieri 1° ottobre è stata disattivata la pronta disponibilità notturna, per mancanza di personale medico. Tutte le persone in terapia ambulatoriale sono state avvertite che in caso di urgenza notturna devono rivolgersi al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio Centro di riferimento di Nefrologia e dialisi della ASL RM C competente per territorio che ha dato l’immediata disponibilità a fornire assistenza.

Ma che questa chiusura è un atto grave lo si evince dal fatto che è stata avvertita la centrale operativa del 118 alla quale è stato comunicato di trasportare le urgenze dei pazienti nefropatici presso altri Pronto Soccorso/DEA, sono stati altresì avvertiti tutti gli ospedali afferenti al DEA di II livello. Leggiamo sul sito della Azienda ospedaliera che sono in corso avvisi per incarichi di numerosi medici specialisti, ci domandiamo se siano state inoltrate le richieste di deroghe per l’assunzione di medici nefrologi alla regione Lazio, se la Regione ha risposto, ma soprattutto quale sarà il prossimo taglio?

(i documenti diffusi nel centro dialisi )

 

 

19 SETTEMBRE 2013 REGIONE LAZIO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI E SALUTE RODOLFO LENA SCRIVE A NICOLA ZINGARETTI SUL MANCATO RINNOVO DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA SULL'EMODIALISI E SULLA REVISIONE DELLA DGR 1614/2001 PER I CONTRIBUTI AI NEFROPATICI

 

Rodolfo Lena

Il Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute del Consiglio Regionale ha ascoltato le problematiche che gli abbiamo esposto nell'incontro del 4 settembre scorso, ed ha ritenuto doveroso sollecitare il Presidente della Giunta Regionale, nonché Commissario ad Acta Nicola Zingaretti su due problematiche con distinte note.

La prima riguarda il rinnovo della Commissione Regionale di Vigilanza sull'Emodialisi scaduta da oltre un anno.

Scrive Lena "La Commissione di cui trattasi e di cui tra l’altro fanno parte anche alcuni rappresentanti delle due Associazioni più rappresentative dei pazienti, ha ben operato dando il proprio contributo per l’elaborazione di molte delle norme che riguardano la nefrologia, la dialisi ed i trapianti e sollecitando altresì interventi mirati su tutte le problematiche che riguardano queste gravi patologie."

La seconda nota riguarda la revisione dei contributi da erogare alle persone nefropatiche.

Scrive Lena " Con la proposta di DGR n. 8664 del 2011, l’Assessorato alla Salute ha proposto la revoca di tale provvedimento e l’adozione di una nuova delibera in base alle seguenti considerazioni:

• Le modificazioni normative intervenute nel decennio;

• I cambiamenti nella tipologia e complessità della domanda assistenziale;

• La rilevanza attribuita dagli operatori del settore alla presa in carico nefrologica del paziente nel periodo pre-dialitico per evitare o differire il ricorso alla dialisi stessa;

• Le problematiche e criticità evidenziate dalle ASL e/o dalle associazioni di categoria;

• Le osservazioni e proposte emerse in materia in sede di Commissione di vigilanza per l’esercizio dell’emodialisi nel Lazio.

Tuttavia tale proposta non è mai stata deliberata ed è rimasta lettera morta.

La proposta è costituita da più parti, tutte importanti ma, a parere dell’Associazione Emodializzati, la più importante è la parte relativa ai contributi per recarsi ad effettuare l’emodialisi ambulatoriale, che coinvolge nella nostra Regione circa 2.000 pazienti."

Ci auguriamo che il Presidente Zingaretti le legga ed intervenga.

 

2 SETTEMBRE 2013: ROMA CHIUDONO 2 TURNI DI EMODIALISI IN STRUTTURE PUBBLICHE POLICLINICO DI TOR VERGATA E OSPEDALE SANTO SPIRITO.

 

Nella attesa che la nuova amministrazione della Regione Lazio riesca a dare risposte concrete ai problemi sanitari, riprende lo stillicidio delle chiusure dei turni di emodialisi nelle strutture pubbliche. Da oggi ben 2 turni di emodialisi pubblici ufficialmente chiudono. Con la riduzione della ricettività, di fatto viene ridotta l’assistenza sanitaria pubblica sul territorio .

Policlinico di Tor Vergata, il turno serale di emodialisi, già momentaneamente chiuso da 2 mesi per il periodo estivo, da oggi è stato soppresso, fino a data da destinarsi.

Le persone interessate sono state ricollocate in altri turni di emodialisi all’interno del centro, creando comunque disagi legati alle attività lavorative e familiari specifiche di chi effettua i turni serali.

Ospedale S. Spirito, chiude da oggi, il turno dispari mattina di emodialisi. E' questo il secondo turno di emodialisi che viene chiuso, dell’aprile 2012. Tutte le persone interessate sono state ricollocate in altri turni, o è stato concordato il trasferimento altre strutture più vicino casa. Ma non finisce qui, la nefrologia dell’ospedale S. Spirito rischia di perdere entro il mese altre attività assistenziali legate alla nefrologia.

 

Entrambe le chiusure sono determinate dalla mancanza di personale medico, la ricollocazione delle persone all’interno degli stessi centri emodialisi si è resa possibile per la disponibilità di posti e l’utilizzo di stanze attrezzate normalmente impiegate per altre attività.

 

 

20 GIUGNO 2013 IL DECRETO FARE APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEFINISCE LA POSSIBILITA' DI DICHIARARE LA VOLONTA' ALLA DONAZIONE DEGLI ORGANI ALL'ANAGRAFE

 

aggiornamento Legge 9 agosto 2013, n. 98

"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia."

(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.194 del 20-8-2013 - Suppl. Ordinario n. 63)

Art. 43

(disposizioni in materia di trapianti)

1.    Al terzo comma dell’articolo 3 del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “I comuni, trasmettono i dati relativi al consenso o al diniego alla donazione degli organi al Sistema informativo trapianti, di cui all’articolo 7, comma 2 della legge 1 aprile 1999, n. 91”.

«l-bis. Il consenso o il diniego alla donazione degli organi confluisce nel fascicolo sanitario elettronico di cui all'articolo 12 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni».

2.    Agli adempimenti di cui al comma 1, si provvede senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, con le risorse umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Ma, in che modo opererà il nuovo sistema che dovrà essere organizzato senza nuovi oneri per l'amministrazione?

Alessandro Nanni Costa

''Quando il cittadino andrà all'anagrafe per rinnovare la carta d'identità - spiega il direttore del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) Dr. Alessandro Nanni Costa all'ANSA - gli verrà anche chiesto il 'si'' o il 'no' alla donazione degli organi; tale assenso o dissenso verrà quindi trasmesso dall'impiegato dell'anagrafe, tramite un particolare software, al Sistema informativo trapianti (SIT), che può contenere fino a 60 milioni di dichiarazioni (quindi non c'è l'obbligo di rispondere ndr). Così, dinanzi ad un accertamento di morte cerebrale, dovunque ciò si verifichi sul territorio nazionale, il Centro regionale interessato può immediatamente consultare il SIT e appurare se quella persona si era espressa favorevolmente o meno alla donazione degli organi, se non c'e' una volontà espressa la decisione spetta ai familiari. "Ci si aspetta dai 2 ai 4 milioni di dichiarazioni favorevoli alla donazione degli organi ogni anno. Il progetto che coinvolge le anagrafi, è stato testato in tre città pilota: Cesena, Terni e Perugia dove ha espresso la propria dichiarazione circa il 30% dei cittadini che hanno rinnovato la carta d'identità, e di questi, il 95% ha detto sì alla donazione. L'obiettivo è 'la messa a regime del nuovo sistema su tutto il territorio nazionale in un paio d'anni. E' un meccanismo innovativo che toccherà e coinvolgerà tutti gli italiani. ''.

 

29 APRILE 2013: REGIONE LAZIO TERESA Petrangolini NEL Bilancio 2013 finanziamenti per gli alimenti aproteici e i trasporti per i dializzati

 

Teresa Petrangolini

“Questo è un giorno importante per la Regione Lazio. La maratona in corso nell’aula della Pisana per l’approvazione del Bilancio rappresenta un punto di svolta anche nella vita dei cittadini”. A parlare è Teresa Petrangolini, Consigliere Segretario della Regione Lazio e autorevole esponente del gruppo consiliare Per il Lazio. “La nostra Regione – spiega Petrangolini – potrà godere di una anticipazione di liquidità pari a 5 mld di euro nel biennio 2013-14. In sostanza, 3,5 mld serviranno per pagare i debiti dei fornitori nella sanità, 1,5 mld andranno a tutti gli altri fornitori”. “Dal recupero di queste risorse deriva anche un miglioramento della qualità e della tempestività nell’offerta dei servizi sanitari. Basti pensare alle analisi di patologie importanti (come, per esempio, la sclerosi multipla) svolte dai laboratori degli ospedali pubblici (anche policlinici): per queste analisi serve approvvigionarsi di reagenti presso le imprese fornitrici. Ecco dunque che, con lo sblocco dei pagamenti, i cittadini non dovranno più attendere 4 o 5 mesi per ricevere i risultati”. “In più – continua Petrangolini – potranno continuare ad essere garantiti servizi essenziali come l’offerta di alimenti aproteici per i malati affetti da insufficienza renale cronica (ciò significa rimandare la dialisi e, dunque, pesare meno sul servizio sanitario regionale) e verrà rifinanziato il trasporto per i dializzati”. “Infine – conclude – il recupero di questa liquidità permetterà un aumento del Pil del Lazio pari a 1,1 punti percentuali, con evidenti ricadute positive sull’economia regionale. In questo modo, la nostra Regione comincia a mettersi in linea con le direttive europee e sarà di stimolo agli enti locali perché facciano altrettanto”. (Comunicato stampa 28 aprile 2013)

 

17 APRILE 2013 LA CORTE DI CASSAZIONE DICE SI ALL'INDENNIZZO DELLA LEGGE 210/92 PER LE INFEZIONI A CAUSA DI UNA INSUFFICIENTE PULIZIA DELLA MACCHINA PER L'EMODIALISI

 

Via libera all'indennizzo per le infezioni contratte con l'emodialisi. Lo dice la Corte di Cassazione - Sezione III civile - Sentenza 16 aprile 2013 n. 9148, che, sposando una pronuncia della Corte Costituzionale del 2002, inverte la giurisprudenza in base alla quale finora non era previsto un indennizzo per chi contraeva l'epatite da emodialisi fatto salvo il risarcimento da contagio a carico della struttura ospedaliera. In particolare, la terza sezione civile ha respinto il ricorso del ministero della Salute che si era opposto al risarcimento nei confronti di una signora di Cagliari il cui marito, affetto da insufficienza renale cronica trattata fino dal 1974 con dialisi, aveva contratto in seguito alla terapia dapprima l'epatite B, quindi, una epatopatia cronica che ne aveva causato la morte il 17 ottobre 1996. La consorte si era vista negare l'indennizzo dal Tribunale di Cagliari sulla base del fatto che secondo il giudice il contagio avvenuto attraverso questa tipologia di trattamento non era riconducibile alla "fattispecie legale giustificativa dell'indennizzo richiesto relativa all'emotrasfusione". Ora la Suprema Corte ha bocciato il ricorso del ministero e ha evidenziato che "il rischio per cui si prevede l'indennizzo comprende anche l'ipotesi in cui il contagio sia derivato dalla contaminazione del sangue proprio del contagiato durante un'operazione di emodialisi, a causa di una insufficiente pulizia della macchina per emodialisi dalle sostanze ematiche lasciate da altro paziente, con la conseguenza che al contagiato compete l'indennizzo" previsto dalla legge 210/92. In Appello la Corte di Cagliari (luglio 2006) aveva accordato alla vedova un assegno una tantum in base alla medesima legge. Ora il sì definitivo all'indennizzo.

(Il testo della sentenza 9148 del 16 aprile 2013 della Cassazione )

 pubblicata da www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com

 

23 MARZO 2013 BRUTTE NOTIZIE DALLA CORTE DI CASSAZIONE; PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PENSIONE DI INVALIDITA’ CIVILE AL 100% CONTA IL REDDITO FAMILIARE

 

E' il reddito familiare e non l'individuale, quello di cui si deve tener conto nel riconoscere il diritto alla pensione di invalidità. Lo ha sancito la sezione lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza 7320/2013 di ieri 22 marzo, rigettando il ricorso presentato da una donna della provincia di Roma contro una sentenza della Corte d'appello di Roma del 5 novembre 2007 che ha sua volta confermava una sentenza del tribunale di Tivoli, che aveva detto 'no' alla sua domanda volta ad ottenere l'accertamento del diritto alla pensione di invalidità prevista dalla legge n.118/1971 (Norme in favore dei mutilati ed invalidi civili). Per i giudici della suprema Corte, dunque, deve ritenersi giuridicamente corretto l'orientamento seguito dalla sentenza impugnata, in base al quale, ai fini dell'accertamento della sussistenza del requisito reddituale per l'assegnazione della pensione agli invalidi civili assoluti, assume rilievo non solamente il reddito personale dell'invalido, ma anche quello del coniuge, onde il beneficio va negato quando l'importo di tali redditi, complessivamente considerati, superi il limite determinato con i criteri indicati dalla norma, ovvero, non deve superare il limite di euro 16.127,30 lordi annui (stiamo parlando di euro 1.343,90 lordi al mese in due, per poter usufruire della pensione di euro 270,00 mensili). Sicuramente saranno contenti i vertici dell’INPS, per i quali la questione del cumulo dei redditi era balzata di recente all’onore delle cronache a seguito di una circolare (149/2012) con cui l’Inps aveva adottato come criterio base quello del reddito familiare. A seguito delle polemiche però l’istituto di previdenza due settimane dopo tornò sui suoi passi e con il messaggio 717/2013 “ritirò” la circolare tornando al vecchio orientamento. Ricordiamo che la sentenza non è una legge, e vale solo per il singolo caso, ma certamente ora il Parlamento deve fare chiarezza, nel marasma delle varie norme, circolari, sentenze ecc. che si sono susseguite al fine di garantire questo seppur minimo beneficio a chi sicuramente è costretto a spendere parte del suo reddito per la malattia o l'invalidità. Anche se oggi è sabato, molte dichiarazioni sono già in rete di organizzazioni sindacali e associazioni preoccupate per i prevedibili sviluppi della sentenza alle quali ci associamo anche noi.

(Il testo della sentenza 7320 del 22 marzo 2013 della Cassazione )

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15 MARZO 2013: REGIONE LAZIO SI RICOMINCIA, IL PRIMO A RIACCENDERE I RIFLETTORI SUI PROBLEMI DELLA NEFROLOGIA E' RICCARDO AGOSTINI NEO CONSIGLIERE REGIONALE

 

Riccardo Agostini

Regione Lazio si ricomincia, il primo che riaccende i riflettori sui problemi della nefrologia e dialisi nella regione è Riccardo Agostini, neo consigliere regionale di maggioranza, in occasione della Giornata Mondiale del Rene. Una dichiarazione di intenti, una bozza di programma di lavoro condivisibile.

“Sotto il commissariamento sono state operate scelte assurde che hanno anche penalizzato i pazienti sottoposti a terapia dialitica”. Lo dichiara, in occasione della giornata mondiale del rene, Riccardo Agostini, consigliere regionale. “Ma la cura e l’assistenza ai dializzati deve passare attraverso il potenziamento dei servizi, garantendo il servizio di emodialisi nelle strutture e favorendo la formazione e l’impiego di personale qualificato impegnato nell’assistenza domiciliare. In questo modo si otterrebbe un considerevole risparmio sulla spesa sanitaria e i malati avrebbero la possibilità di essere curati a casa propria con un sensibile miglioramento della qualità della vita. Servono scelte intelligenti, tagliando i costi e procedendo ad alcune assunzioni in deroga al blocco del turn over di operatori sanitari specializzati. Solo l’anno scorso sono state chiuse sale dialisi e ridotti turni in molte strutture del Lazio per mancanza di personale. È successo al San Giovanni e al San Camillo di Roma, ma anche a Valmontone, a Sezze e a Colleferro. Un risparmio nell’immediato e calcolatrice alla mano che però, con il passare dei mesi, si è rivelato in molti casi un costo sociale e sanitario altissimo. Per risparmiare occorre investire e ridurre gli sprechi. Magari puntando sulla strada della prevenzione e della diagnosi precoce che ancora oggi –conclude Agostini- rappresentano la via migliore per combattere le patologie renali”.

 

14 MARZO 2013: GIORNATA MONDIALE DEL RENE

 

La Fondazione Italiana del Rene e l’Associazione Malati di Reni grazie alla disponibilità di Federfarma Lazio hanno avuto la possibilità di esporre al pubblico in tutte le farmacie regionali la locandina della giornata.

Prevenzione, è la parola chiave per contrastare le malattie renali. Perché i reni spesso si ammalano senza procurare disturbi. Quando i primi sintomi si manifestano, il rischio di dialisi è già dietro l'angolo. Inoltre la malattia renale è un fattore di rischio cardiovascolare, infatti, compromette anche il funzionamento del cuore e viceversa, esponendoci maggiormente allo sviluppo di malattie come infarto cardiaco o ictus cerebrale. La diagnosi precoce delle patologie renali è fondamentale. In Italia, come nel resto del mondo, le malattie renali sono in continuo aumento, si stima che 6 milioni gli italiani hanno problemi renali, soprattutto anziani, il 40 per cento è over 70, e sono ancora troppe le persone che giungono alla dialisi e se idonei al trapianto, negli ultimi 10 anni il trattamento dialitico è cresciuto del 22 per cento (circa 50 mila gli italiani in dialisi oggi) e i trapianti di rene del 78,9 per cento. Producendo, nel caso della dialisi, un costo complessivo pari a oltre 2 miliardi di euro per il SSN, circa il 2 per cento dell'intero budget della sanità. La prevenzione è indispensabile, per evitare o rallentare il danno renale. Patologie come ipertensione e diabete, cause principali di malattia renale cronica, vanno tenute sotto controllo. La funzionalità renale va difesa e facilmente controllata con l'esame delle urine.

 

15 FEBBRAIO 2013: ASL RM C IL DIRETTORE GENERALE RISPONDE ALL'ASSOCIAZIONE SULLA REALIZZAZIONE AL QUARTIERE PRENESTINO  DEL CENTRO EMODIALISI FINANZIATO UN ANNO FA DALLA GIUNTA REGIONALE.

 

Dr. Antonio Paone

A seguito dell'interesse sollevato da un articolo del Messaggero del 5 gennaio scorso circa la realizzazione del centro dialisi presso il presidio sanitario territoriale di Santa Caterina della Rosa dei Funari di largo Preneste, finanziato dalla Giunta Regionale con delibera n. 622 del 28 dicembre 2011, l'associazione ha scritto al Direttore generale della ASL RM C per conoscere lo stato dell'arte. Il Direttore generale Dr. Antonio Paone, risponde all’associazione con nota C/5583 del 24 gennaio. Ci dice che i lavori di realizzazione del centro dialisi sono in esecuzione ed il loro temine è previsto per l’8 agosto 2013. Per quanto riguarda la gestione del centro si prevede (in mancanza di personale ndr) che venga affidato ad una gestione privata con una gara d’appalto conforme al Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”. Continueremo a seguire la vicenda.

(La lettera ricevuta )

(L'articolo del messaggero )   (la delibera di Giunta regionale )

 

12 FEBBRAIO 2013 AGGIORNAMENTO: SAN CAMILLO IL DIRETTORE MANTIENE L'IMPEGNO PRESO NOMINATI IL COORDINATORE OSPEDALIERO ED UN VICE COORDINATORE.

 

Impegno rispettato da parte del Dr Aldo Morrone, con la delibera 151 dell'11 febbraio sono stati nominati: il Dr Ivo Tesei del dipartimento DEA coordinatore aziendale per il procurement di organi e tessuti e la dottoressa Romana Persichetti del dipartimento di neuroscienze vice coordinatore.

(la delibera di nomina )

 

04 FEBBRAIO 2013: ROMA TRAPIANTI, SAN CAMILLO SENZA COORDINATORE OSPEDALIERO. IL DIRETTORE GENERALE RASSICURA PREVISTA LA NOMINA PER LA PROSSIMA SETTIMANA

Dr. Aldo Morrone

Da sette mesi l’azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini è senza un responsabile del Coordinamento locale per la donazione di organi “con gravi ripercussioni sull’attività di segnalazione dei potenziali donatori con un possibile mancato incremento di segnalazioni rispetto agli anni precedenti”. È quanto lamentano Acti Roma, (associazione cardio trapiantati italiani), l’Associazione malati di reni e Prometeo 3 in una lettera inviata al direttore generale di uno dei più importanti centri per trapianti della regione Lazio, Aldo Morrone. La nomina del coordinatore, spiegano le associazioni, è prevista dalla legge 91/99, ma nonostante un bando promosso dalla direzione generale del San Camillo-Forlanini e scaduto il 21 dicembre scorso, la commissione non ha ancora designato il prescelto. Una “situazione incresciosa” che ha spinto le tre associazioni ad annunciare l’intenzione di “percorrere ogni iniziativa atta ad eliminare il grave problema ivi compresa quella di inoltrare esposto alla Procura della Repubblica di Roma per accertare eventuali violazioni o responsabilità ove dovesse perdurare tale incresciosa situazione”. Per Tonino Badaracchi, trapiantato e presidente di Acti Roma, “con la mancata nomina potenzialmente si perdono dei donatori con gravi ripercussioni nei confronti di coloro che sono in lista d’attesa. La nomina è indispensabile al fine di ampliare il numero di donazioni”. Tuttavia, ha aggiunto lo stesso Badaracchi, donazioni e prelievi non hanno subito arresti, anche se i numeri mostrano una lieve diminuzione rispetto al passato. Per Aldo Morrone, nessun ritardo nella nomina del coordinatore che verrà annunciato nei prossimi giorni. “La commissione deciderà le graduatorie e avremo una persona dedicata, ma nel frattempo le donazioni non si sono fermate – ha precisato Morrone -. La prossima settimana nomineremo ufficialmente non soltanto il coordinatore, ma anche un vice coordinatore”. Per il direttore generale, però, sul tema delle donazioni servono interventi di sensibilizzazione più ampi e un maggiore coordinamento tra le diverse strutture presenti sul territorio. “Più che un problema tecnico, dobbiamo lavorare sul problema culturale – ha aggiunto -. Con i cinque centri presenti sul territorio abbiamo fatto degli incontri periodici per tentare di ridurre i costi e migliorare l’efficienza, ma quel che occorre è soprattutto una campagna informativa regionale o nazionale su queste tematiche”.(ga) Da da Agenzia Redattore Sociale - www.redattoresociale.it  04/02/2013

Continueremo a seguire la vicenda fino alla effettiva nomina e vi terremo informati.

(la lettera inviata dalle associazioni )

 

01 FEBBRAIO 2013: IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO DEL 18 OTTOBRE SCORSO CON I NUOVI D.R.G. LE TARIFFE DELLA DIALISI E DEI TRAPIANTI - IL TESTO DEL DECRETO.

 

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio, il decreto del ministero della Salute e dell’Economia del 18 ottobre con le nuove tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera per acuti, di assistenza ospedaliera di riabilitazione e di lungodegenza post acuzie e di assistenza specialistica ambulatoriale, del quale vi abbiamo dato notizia dopo il passaggio alla conferenza Stato Regioni. Il testo, dopo la mancata intesa di fine settembre con le Regioni, ha ottenuto, decorsi trenta giorni, il via libera da parte del Governo e il semaforo verde da parte della Corte dei Conti. I nuovi Drg sono improntati sul risparmio che può essere valutato nell’ordine dei 239 milioni di euro. Una riduzione soprattutto legata alla diminuzione dei Drg ospedalieri per i ricoveri per acuti (- 200 mln circa).

Per quanto ci riguarda da vicino, per l’assistenza specialistica la rimodulazione delle tariffe ha seguito un unico criterio, ovvero, quello di abbassare le tariffe per le prestazioni che vengono effettuate attraverso l’ausilio di macchinari e di alzarle, invece, per tutti quegli interventi in cuila componente umana è preponderante, con questo criterio i DRG delle dialisi è rimasto invariato rispetto al 1996, Dobbiamo però tener presente che cambia da Regione a Regione a seconda se all’interno della prestazione sono stati inserite altre specifiche, come nel Lazio. Come riportiamo nella tabella.

Per i ricoveri per i trapianti, nella premessa esplicativa del Ministero al Decreto si considera che le Regioni e le Province Autonome hanno espresso parere negativo sullo schema di decreto, ritenendo non accolti tutti gli emendamenti proposti in sede tecnica tra queste la proposta di modifica delle tariffe relative ai trapianti di rene (DRG 302), di fegato e intestino (DRG 480) al fine di allinearle ai valori della Tariffa Unica Convenzionale (TUC, tariffa che si utilizza per la compensazione interregionale per le prestazioni rese a cittadini di altre regioni.). Il Ministero della salute, con medesimo avviso del Ministero dell’economia e delle finanze, ha ritenuto, in parziale accoglimento delle richieste regionali, di incrementare le tariffe inizialmente proposte per i trapianti del rene e del fegato portandole dal 50% al 75% della TUC. (Elaborato da Quotidianosanita.it 29 gennaio 2013)

codice

Prestazione di dialisi

Decreto ministeriale 18 ottobre 2012

Decreto ministeriale 22 luglio 1996

Tariffa in vigore nella

Regione Lazio determina 899/2003

39.95.1

Emodialisi in acetato o in bicarbonato

€ 154,94

€ 165,27

€ 157,52

39.95.2

Emodialisi in acetato o in bicarbonato, ad assistenza limitata

€ 129,11

€ 129,11

€ 130,06

39.95.3

Emodialisi in acetato o in bicarbonato, domiciliare

€ 103,29

€ 103,29

€ 111,78

39.95.4

Emodialisi in bicarbonato e membrane molto biocompatibili

€ 165,27

€ 165,27

€ 171,60

39.95.5

Emodiafiltrazione

€ 232,41

€ 232,41

€ 208,49

39.95.6

Emodiafiltrazione ad assistenza limitata

€ 206,58

€ 206,58

€ 181,62

39.95.7

Altra Emodiafiltrazione

€ 258,23

€ 258,23

€ 206,96

39.95.8

Emofiltrazione

€ 258,23

€ 258,23

€ 208,70

39.95.9

Emodialisi - Emofiltrazione

€ 206,58

€ 206,58

€ 208,70

54.98.1

Dialisi peritoneale automatizzata (CCPD)

€ 54,74

€ 54,74

€ 73,63

54.98.2

Dialisi peritoneale continua (CAPD)

€ 46,48

€ 46,48

€ 53,81

 

codice

Prestazione di trapianto

Decreto ministeriale 18 ottobre 2012

103

Trapianto di cuore o impianto sistema di assistenza cardiaca

€ 62.602

302

Trapianto di rene

€ 33.162

480

Trapianto di fegato e/o trapianto di intestino

€ 62.648

485

Trapianto di polmone

€ 72.572

512

Trapianto simultaneo di pancreas/rene

€ 67.728

513

Trapianto di pancreas

€ 61.541

 

(Il testo del decreto nella Gazzetta Ufficiale )

 

25 GENNAIO 2013: AGGIORNAMENTO ASL FROSINONE DIALISI: NESSUNA “PRIVATIZZAZIONE” MA, COMUNQUE, DELIBERAZIONE REVOCATA

 

Prot. n. 43  /US del 25/01/2013

Né esternalizzazione, né desiderio di privatizzare alcunché, chiariscono Mauro Vicano e Luca Di Maio, rispettivamente Direttore Generale f.f. e Direttore Amministrativo della ASL. Per i Centri di dialisi di Alatri, Anagni e Pontecorvo abbiamo adottato una proposta – inviata alla Regione per la valutazione di competenza  (e quindi non operativa) – con contenuti di innovazione e razionalizzazione per dare maggiore efficienza e celerità ad alcune delle attività di dialisi, sulla base del piano studiato dai nostri esperti specialisti. Ciò può essere facilmente riscontrato anche consultando le migliori riviste specializzate del settore. Nulla a che vedere, dunque, con le preoccupazioni espresse come pure, nella eventualità, nessun riflesso sul personale. Detto questo, facciamo presente che la deliberazione, anche sulla base dei suggerimenti intervenuti, è stata revocata e si valuterà se e come rimodularla, naturalmente nel rispetto degli ulteriori passaggi di coinvolgimento di sindacati, associazioni, etc.

F.to  Marco Ferrara Capo Ufficio Stampa

Prendiamo atto della "saggia" decisione del Dr. Vicano e del Dr Di Maio, che hanno ascoltato le reazioni dell'associazione e dei dipendenti, ufficializzata con la delibera 131 del 25 gennaio. Magari ci aspettiamo che gli "esperti specialisti" che hanno studiato il piano adottino adeguate decisioni. Roberto Costanzi

(La Delibera 131 2013 )


24 GENNAIO 2013: ASL FROSINONE, CON LA DELIBERA DEL 10 GENNAIO SCORSO PROPOSTA LA "ESTERNALIZZAZIONE" DEI CENTRI DIALISI PUBBLICI DI ALATRI, ANAGNI E PONTECORVO. L’ASSOCIAZIONE CHIEDE LA REVOCA.

 

Dr Mauro Vigano

Con la delibera del Direttore Generale f.f. Dott. Mauro Vicano il 10 gennaio scorso è stata approvata la delibera n. 26, su proposta dei direttori medici di Nefrologia aziendale, che possiamo suddividere in 2 parti, la prima che riduce le Unità Operative Complesse di nefrologia e Dialisi da 5 a 3, e questa parte può essere condivisibile, al fine di risparmiare e creare una rete nefrologica aziendale. La seconda che “esterna lizza” leggasi “privatizza” dopo gara d’appalto il centri dialisi situati negli ex ospedali di Anagni e Pontecorvo e nell’ospedale di Alatri. Questa parte non può essere assolutamente condivisibile, motivazione indotta carenza di personale e risparmio, tutto da dimostrare. Già ieri la CGIL FP di Frosinone ha espresso tutta la contrarietà al progetto in quanto "“è stato deliberato dall’Azienda senza alcuna informazione alle OO.SS. e in aperta violazione dell’art. 7 del Contratto Decentrato Integrativo vigente che stabilisce “il mercato del lavoro e la esternalizzazione sono oggetto di informazione e concertazione”". L’associazione ha chiesto la revoca della parte della delibera relativa alla “esternalizzazione”. Restiamo ora in attesa di risposte soprattutto per quanti in questi centri sono in terapia che verrebbero “esternalizzati” insieme ai centri, senza avergli chiesto il consenso, ovviamente.

(La Delibera 26 2013 )    (La lettera inviata alla ASL )

 

15 GENNAIO 2013 ASL RM H: DURA PRESA DI POSIZIONE VERSO LA REGIONE PER SALVAGUARDARE L'ATTIVITA' ASSISTENZIALE NEL CENTRO DIALISI DI VILLA DEI PINI DI ANZIO UDD DELL'OSPEDALE CITTADINO

 

L'ingresso della Casa di Cura Villa dei Pini

"Premesso quanto sopra si informa che, nell'esclusivo interesse dei pazienti, sottoposti a trattamenti salvavita che non possono essere sospesi, questa azienda assicurerà con il proprio personale medico la prosecuzione dei trattamenti presso la Unità di Dialisi Decentrata della casa di Cura Villa dei Pini (UDD) per il tempo strettamente necessario agli uffici regionali per la adozione dei provvedimenti di competenza (accreditamento istituzionale NDR), con riserva di informare la competente Procura della Repubblica per le valutazioni che riterrà opportune."

E' questa la frase chiave della lettera inviata alla Regione Lazio dal Commissario Straordinario e dal Direttore Sanitario della ASL RM H dopo mesi di scambi di missive e minacce di chiusura. Prima di Natale sembrava che ci sia era avviati ad un percorso condiviso per il centro dialisi, ma a quanto si legge così non è. Ora l'attività di emodialisi ambulatoriale continua per le oltre 60 persone, e la "palla" passa di nuovo alla Regione Lazio che dovrà concludere il percorso per l'accreditamento istituzionale.

(La lettera inviata in Regione )

L'associazione ha seguito tutta la vicenda che può essere letta nella precedente news del 23 NOVEMBRE 2012.

12 GENNAIO 2013: ASL RM G A NOVE MESI DALLA CHIUSURA RIPARTE LUNEDI' 14 IL TURNO NOTTURNO DI EMODIALISI ALL'OSPEDALE DI COLLEFERRO

 

Uno scorcio della sala dialisi del'ospedale di Colleferro

Alla fine è prevalso il buon senso, riparte, dopo 9 mesi,  lunedì prossimo il turno di emodialisi notturno chiuso il primo aprile scorso. Dopo i tentativi della Direzione Generale di giustificare la chiusura per mancanza di pazienti, i numeri hanno dimostrato la necessità ed il turno riparte su disposizione della stessa Direzione Generale, riportando a far dialisi vicino casa persone del territorio che si recavano in altri centri. La soluzione trovata per la mancanza di personale, quella si che c'è, è stata la remunerazione in attività aggiuntiva. Una piccola lotta vinta con la tenacia e la pazienza del direttore della UOC Dr. Alberto Santoboni dell'associazione e delle persone interessate.

 

5 GENNAIO 2013: ASL RM C ROMA QUARTIERE PRENESTINO FINANZIATO UN ANNO FA DALLA GIUNTA REGIONALE UN CENTRO EMODIALISI.

 

(L'articolo )

 

L'associazione scrive al Direttore generale della ASL RM C per conoscere lo stato dell'arte.

 

 

(la delibera di Giunta regionale )

 

 


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