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ultimo aggiornamento 23/01/2015

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Insufficienza renale nei neonati, al San Bortolo di Vicenza arriva Carpediem

 

Si chiama Carpediem (acronimo di Cardio-Renal, Pediatric Dialysis Emergency Machine) l'innovativo macchinario studiato all'ospedale San Bortolo di Vicenza, che serve per la dialisi dei neonati. Fino ad oggi i neonati di peso inferiore ai 3 chili, bambini con cardiopatie congenite o altre patologie che possono andare incontro ad insufficienza renale (dal 5% al 20% dei casi nelle terapie intensive neonatali) vengono trattati con le macchine per dialisi tarate sugli adulti, assolutamente inadatte con gravi rischi di scompenso o di fallimento della terapia. Il progetto CARPEDIEM si è sviluppato in più fasi con una iniziale valutazione delle necessità dialitiche dei bambini molto piccoli ricoverati in terapia intensiva con recenti interventi cardiochirurgici e disfunzioni renali e, successivamente con lo studio delle specifiche per una apparecchiatura in grado di consentire ultrafiltrazione, emofiltrazione e dialisi in condizioni di massima sicurezza ed efficacia.

Il professor Claudio Ronco con Carpediem

Carpediem è una macchina che nasce da anni di studi del professor Claudio Ronco, primario di Nefrologia a Vicenza, lo stesso medico che studia il rene indossabile, (leggi l'articolo dedicato) finanziata con una catena di solidarietà che parte da sponsor privati, volontariato, associazioni dei malati. Una grande solidarietà attorno a una cosidetta "malattia orfana", l'insufficienza renale acuta nei bambini più piccoli, che come per tutte le patologie con un numero limitato di casi da trattare, non trovava l'interesse delle multinazionali della sanità, perché non farà mai mercato in termini di business sanitario. Carpediem è costato circa 250 mila euro, ed è stato realizzato da due aziende emiliane, la Bellco di Mirandola e la Medica di Medolla. E’ grande come una macchinetta domestica per il caffè espresso, e ogni suo componente è 'originale'.

Il prototipo stato consegnato nell'ottobre scorso all'ospedale San Bortolo ma è ancora in fase di test: è previsto che potrà essere utilizzato e commercializzato per la fine del 2011, con il riconoscimento del marchio CE "Conformité Européenne" il contrassegno che deve essere apposto dal fabbricante autocertifica la rispondenza (o conformità) ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell' Unione Europea. L'apposizione del marchio è prescritta per legge per poter commercializzare il prodotto nei paesi aderenti allo Spazio economico europeo (SEE).

C'è già chi vorrebbe acquistare la macchina, si legge in alcuni articoli, che si sono già fatti avanti dagli Usa, ma anche dall'Inghilterra, dalla Francia e altri paesi della vecchia Europa. Secondo il professor Ronco si stima che l'utilizzo di Carpediem potrà dimezzare la mortalità per i bambini con insufficienza renale acuta, che oggi arriva al 90 per cento.

Vediamo chi sono i protagonisti di un lavoro di squadra per molti aspetti unico. Innanzitutto Claudio Ronco e la sua équipe.

dr. Alessandro Frigiola

Alessandro Frigiola del dipartimento di cardiochirurgia del Policlinico San Donato di Milano, e presidente dell'associazione "I bambini cardiotrapiantati nel mondo".

 

dr. Zaccaria Ricci

Il consulente intensivista Zaccaria Ricci del dipartimento di cardioanestesia e terapia intensiva pediatrica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma.

 

 

 

Luciano Fecondini

 

I due ingegneri costruttori Domenico Cianciavicchia della società Bellco, con oltre 35 anni di esperienza, è attiva a livello mondiale nelle terapie e nei sistemi per il trattamento dell’insufficienza renale, di disfunzioni multiorgano, della sepsi e dello scompenso cardiaco.

E Luciano Fecondini della società Medica nata nel 1985 da due soci con lunga esperienza nella progettazione e nella produzione di prodotti medicali, tra gli altri i dispositivi medici per il supporto all’insufficienza renale cronica e acuta per l’uso in centri dialisi e terapie intensive, unitamente a prodotti medicali monouso, membrane in polisufone, filtri, linee sangue ed infusione e cateteri.

 

Le associazioni: gli Amici del Rene con il presidente Franco Zuffellato; i Bambini cardiopatici nel mondo con il fondatore Dr. Alessandro Frigiola; il Sogno di Stefano con il presidente Giovanni Da Schio. La Banca Popolare di Vicenza, la Fondazione S. Bortolo, la banda dell'arma dei carabinieri.

 

Tutti ci auguriamo che Carpediem (cogli l’attimo dal latino) possa cogliere l’attimo di vita di questi piccolissimi bambini e che presto possa essere utilizzata.

 

«Carpediem», spiega Ronco, non è stato brevettato: «Una scelta precisa. Non l’abbiamo costruita per fare soldi. C’è solo un impegno preso insieme con le aziende Medica e Bellco di Mirandola, che lo producono. Ogni dieci macchinari venduti, uno viene donato a un ospedale pubblico». 

 

cenni tecnici tratti da siti internet

Ad oggi i neonati di peso inferiore ai 3 chili, bambini con cardiopatie congenite o altre patologie che possono andare incontro ad insufficienza renale, dal 5% al 20% dei casi nelle terapie intensive neonatali vengono trattati con le macchine di dialisi per adulti. Con questi trattamenti errori di bilancio idrico pari a 30-50 millilitri, rappresentano variazioni significative dell’equilibrio idrico del paziente con possibilità di gravi ipotensioni o sovraccarico idrico.

Carpediem adatta la dialisi al peso del neonato, è grande come una macchinetta domestica per il caffè espresso, e ogni suo componente è 'originale' studiato e realizzato specificamente per la prima volta al mondo con procedure perfettamente tarate sulle caratteristiche del peso del neonato, a cominciare dal peso e dalla quantità di sangue circolante nella macchina, 15 ml rispetto ai 350 delle macchine per gli adulti, una dialisi miniaturizzata che secondo i suoi ideatori potrà salvare molte piccole vite.

 

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